Scoiattoli … in quarantena

Giovedì 19 Novembre, nel tardo pomeriggio viene comunicata a noi insegnanti e a tutti i genitori, la positività di un alunno della nostra classe: gli Scoiattoli!!!

Venerdì 20 Novembre, tutti a casa!!! La chiusura improvvisa della nostra sezione alimenta un sentimento di tristezza e un’irrefrenabile voglia di “correre” in classe fingendo che nulla di tutto questo stia accadendo. Andare a scuola significa dare ritmo alle nostre giornate: è il luogo ideale in cui ci si confronta, si condivide, si partecipa si dialoga e si ascolta; insomma è lo spazio giusto in cui i “nostri bambini” possono imparare ad imparare. Il coronavirus ci ha privati in un istante di tutto questo, imponendoci modalità diverse di interazione.

Cosa fa un’insegnante in quarantena? Cerca da subito un contatto con i bambini e le loro famiglie per avere rassicurazioni sul loro stato di salute. Attraverso gli strumenti digitali, attiva la comunicazione virtuale; in questo modo i bimbi percepiscono di essere guardati, ascoltati e pensati. E’ così che i messaggi vocali, di testo e le videochiamate inviati con wathsapp tra maestre, rappresentante di classe, genitori, bambini e viceversa, diventano il nostro “trait d’ union”. E’ bello sentire da loro … mi manchi….ti voglio bene.. ti ho fatto un disegno….quando ritorniamo a scuola? Inoltre i messaggi scritti con le emoticon, semplici e direttamente “leggibili” favoriscono la comunicazione dei più piccoli; arrivano centinaia di baci, cuori, faccine sorridenti e tristi che trasmettono emozioni.

I genitori raccontano che i messaggi inviati con questo strumento vengono ascoltati con entusiasmo più e più volte dai bambini. Con questa modalità noi ci rivolgiamo al gruppo classe e rispondiamo a tutti singolarmente. Durante i saluti ricordiamo i momenti belli vissuti insieme e rinforziamo la promessa che presto tutto tornerà come prima.

Nelle ore libere prepariamo materiali. Attingendo dalle poche risorse casalinghe prendono forma nuove idee per lo svolgimento delle attività didattiche della classe ma anche della scuola. In questi giorni in occasione del Natale oltre agli addobbi, stiamo preparando un modello di tombola natalizia per tutte le classi che servirà a coinvolgere i bambini in un gioco conviviale. Teniamo contatti quotidiani con le colleghe e in particolar modo con quella di sezione, perché il tempo casa e lo stop improvviso della presenza a scuola, diventa non solo un’occasione per riflettere sulla azione educativa ma ci obbliga ad un pensiero più attento ai bisogni dei singoli e della classe, considerando strategie nuove da adottare.

Stiamo partecipando a riunioni, commissioni e corsi di aggiornamento come il corso ALI sui maltrattamenti e la formazione sulla didattica digitale. Non ci si dimentica di far parte di un collegio docenti, ci si allinea sulle incombenze da assolvere e ci si adopera per dare il proprio contributo. Tutti i giorni guardiamo il calendario mettendo una croce sul giorno passato; si allenta cosi la paura di essere stati contagiati perché anche le maestre un po’ di timore ce l’hanno. Queste sono le azioni che riempiono le nostre giornate e che ci viene abbastanza facile fare. Ma il pensiero quotidiano più grande è quello di ritornare presto a scuola perché un abbraccio vissuto e un sorriso raccolto da vicino non hanno prezzo e riempiono il cuore.

                 Le insegnanti Lorena e Lucia