La Giornata della Memoria 2021 celebrata nelle nostre scuole

 “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. E’ l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo” 

(Liliana Segre)



Come ormai consuetudine nel nostro Istituto, anche quest’anno nei tre plessi si sono realizzate delle attività per sensibilizzare gli alunni verso il tema del ricordo e in particolare verso la ricorrenza del Giorno della Memoria.
Celebrata in Italia dal 2001 per non dimenticare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico, nonché il sacrificio dei deportati italiani nei campi nazisti e di coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati ebrei e salvato altre vite, la giornata è ogni anno occasione di riflessione con bambini e ragazzi circa i valori della libertà, dell’uguaglianza, del rispetto, della pace e della solidarietà, oggi caratterizzanti la quotidianità delle nostre vite, ma in passato motivo di conflitti e sanguinose lotte.

Ricordare ciò che è stato, soprattutto quando sostenuti dalla testimonianza di figure esemplari, consente agli alunni delle diverse età di conoscere e comprendere prima, di raffrontare e pensare poi, di acquisire consapevolezza infine degli insegnamenti della grande storia, articolata e dettagliata anche in una  storia locale e quindi motivo di coinvolgimento personale nel presente e con uno sguardo al futuro che li attende e di cui saranno protagonisti.

 

Nei plessi e nelle singole classi le tematiche sono affrontate con proposte, con strumenti e con un linguaggio diversi a seconda della particolare fascia d’età e della relativa sensibilità, ma con la comune finalità di non dimenticare quanto accaduto perché “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” (Liliana Segre, Messaggio dopo la nomina a senatrice a vita, 2018).

 

Partendo da qualche narrazione e lavoro condotto in una sezione dell’Infanzia, si arriva agli elaborati grafici proposti ai bambini delle diverse classi della Primaria che intensificano via via la conoscenza dei contenuti a carattere storico per trattenere messaggi e richiami al presente e moniti per il futuro.
Alla Secondaria, sfruttando da una parte la maggiore capacità di astrazione e dall’altra l’estremo bisogno di attualizzare i contenuti per significarli, concepirli come più vicini e significativi per sè e quindi per sentirsi motivati a farne propri i messaggi, i ragazzi utilizzano alcune lezioni di Lettere per approfondire quanto già conoscevano sulle leggi razziali e razziste, sull’Olocausto, sulle deportazioni, per comprendere le motivazioni e le finalità dell’individuazione di una ricorrenza così sentita. 

I ragazzi riescono a immedesimarsi e a comprendere profondamente le condizioni di vita e lo stato d’animo dei loro coetanei di qualche decennio fa, immersi nel mare dell’orrore della guerra e delle persecuzioni, attraverso la considerazione di schede didattiche sul contesto storico e sociale dell’epoca, la lettura ragionata e l’analisi commentata di testi in prosa e in poesia, la visione guidata di film noti (quali L’isola in via degli uccelli, Monsieur Batignole, La vita è bella, Swing kids,…), la visita virtuale al Memoriale della Shoah di Milano – utile alternativa in tempo di pandemia all’uscita didattica reale –  e la visione di filmati con le testimonianze a viva voce dei sopravvissuti, in primis la senatrice a vita Liliana Segre, che riesce ogni volta a catturare l’attenzione e a insinuarsi nell’animo dei suoi giovani uditori raccontando la sua esperienza con la sapienza della semplicità e dell’incisività.

 

Sia per i bambini piccoli che per i più grandi il lavoro di rielaborazione personale e originale (scrittura di testi, lavori creativi e artistici simbolici, predisposizione di presentazioni digitali di gruppo, preparazione di Gsite tematici, …) punta sempre a sottolineare, pur nella tragedia, la possibilità di individuare un messaggio propositivo e positivo, di speranza, così che gli studenti sviluppino quella fiducia nel futuro che teneva compagnia anche alla cara Anna Frank, la quale arrivava a sostenere nel suo Diario: “Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali: verrà un tempo in cui saranno forse ancora attuabili”.

E’ la stessa ragazzina che insegna ai nostri bambini e ragazzi a chiedersi “Perché gli uomini non possono vivere in pace?” e poi giunge ad affermare che “Sono giovane e posseggo molte virtù, ancora nascoste; sono giovane e forte e vivo questa grande avventura, ci sono in mezzo e non posso passar la giornata a lamentarmi []. Ogni giorno sento che la mia mente matura, che la liberazione si avvicina, che la natura è bella, che la gente attorno a me è buona, che quest’avventura è interessante. Perché dunque dovrei disperarmi?

Come non rimanere colpiti da parole così piene di ricerca della vita pensando a chi era circondato dal male e dalla tragedia? La riproposizione delle esperienze di chi ha vissuto immerso nella palude del dolore riuscendo tuttavia a trovare una luce di speranza offre un bell’esempio di instancabile tenacia e non manca di lasciare a bocca aperta o con qualche lacrima anche i più piccoli della Primaria, che ancora hanno bisogno di una narrazione appropriata alla loro tenera età.

 

Come in passato, anche quest’anno l’Istituto si è inoltre unito ad una manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale per ricordare la ricorrenza del Giorno della Memoria, per ribadire quanto la comunanza di intenti tra le istituzioni e le associazioni locali possa divenire fruttuosa e formativa.
Mercoledì 27 gennaio, infatti, il Sindaco e il Vicesindaco del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi dalle 11 di mattina hanno partecipato – causa Covid collegati da scuola in streaming con il Consiglio comunale riunito nella Sala consiliare del Municipio – all’iniziativa “Parole di Memoria”: durante tale cerimonia il Sindaco di Verano Dott. Chiolo a nome del Prefetto ha consegnato due medaglie d’onore della Repubblica ai parenti di due veranesi deportati e morti nei campi di concentramento nazisti (Piero Radaelli e Ernesto Bartesaghi). 

I due ragazzi, emozionati ma consci del loro ruolo, hanno dimostrato quanto il valore della memoria offra stimoli di maturazione profonda e consenta di unificare esperienze di vita apparentemente lontane. Questi giovani alunni hanno dunque contribuito ad arricchire le iniziative locali, testimoniando che la storia deve continuare ad essere maestra di vita.

 

Anna Colzani e i docenti dell’Istituto