La nostra didattica digitale

Quest’estate a tutte le scuole è stato chiesto di scrivere un piano per la didattica digitale.

Noi non ci siamo limitati a scrivere un documento sulla didattica digitale, ma la stiamo realizzando.

La DD è un tratto distintivo della nostra scuola. Viviamo nel nostro tempo, pensiamo che sia un modo per essere educatori di ragazzi che vivono in un mondo permeato dalle tecnologie e che possono scegliere se usare il digitale con intelligenza o stupidamente.

 

Il punto di ripartenza è stata l’impegnativa e costruttiva esperienza della DaD nella scorsa primavera.

Ma in questi mesi come siamo maturati ulteriormente? 

 

  1. La didattica digitale è la normalità della scuola

Tutte le classi della Scuola Secondaria e della Scuola Primaria utilizzano, anche quando sono in presenza, la piattaforma didattica di Classroom.

Alla primaria, ogni team docenti utilizza settimanalmente la piattaforma Meet per incontrare i colleghi a distanza e accordarsi sulle attività da proporre…
Ogni studente e ogni docente ha un account “@scuoleverano.edu.it” per accedere. È quindi un ambiente riservato e protetto in cui studenti e insegnanti possono cooperare.

L’assistente linguistica Katie e la maestra Stefania, stanno facendo lezione di inglese ad una classe, a casa in isolamento.

  1. La DDI sostitutiva è stata avviata in maniera omogenea e condivisa

 Quando tutta la classe è a casa, viene attivata la cosiddetta Didattica a Distanza (DaD), che ora nel linguaggio del ministero si chiama Didattica digitale integrata sostitutiva. È il caso delle seconde e terze classi della Secondaria, che frequentano a distanza finché la Lombardia rimane in zona rossa.

È il caso anche di quelle classi in cui sono stati rilevati casi di positività.

I Consigli di classe e i team di classe stabiliscono un programma che prevede circa 15 ore settimanali alla Primaria e dalle 16 alle 20 ore o più settimanali alla Secondaria. Si privilegiano i contenuti essenziali e quelle discipline che meglio si prestano all’insegnamento a distanza, anche se tutte le materie hanno uno spazio riservato.

Nella nostra scuola le lezioni a distanza sono partite sempre il giorno dopo la sospensione delle lezioni in presenza, permettendo agli studenti di non perdere alcun giorno di scuola.

 

  1. La DDI complementare è stata avviata in maniera estesa e omogenea

Può capitare che uno studente sia a casa in isolamento per la positività di un contatto stretto o perché è lui stesso positivo o per un’altra ragione rilevante e documentata. Per ogni assenza di almeno 10 giorni certificata da un pediatra (e in qualche caso anche per assenze di durata più breve) si attiva la cosiddetta Didattica digitale integrata complementare. Questa lunga espressione vuol dire che, per circa 3 ore al giorno, la classe in presenza si collega tramite Google Meet con lo studente a casa e questi partecipa alle lezioni, vede docenti, compagni e con loro segue le lezioni ed esegue quanto richiesto. Il fine è di dare continuità all’apprendimento ma anche di mantenere il legame con gli insegnanti e con gli amici della classe.

Nessuno deve essere abbandonato dalla scuola!

 

  1. Attività sincrone e asincrone

Per gli studenti a casa l’apprendimento non si esaurisce solo nelle videolezioni in contemporanea con docente e compagni in Meet, ma comprende anche i compiti e le attività che trovano in Classroom e che vengono rinforzati durante le situazioni di didattica a distanza.

Si alternano cioè attività sincrone (in contemporanea) e altre asincrone (differite), cioè proposte avanzate dai docenti che forniscono materiali già pronti e/o ne chiedono la rielaborazione/ realizzazione agli studenti.
Le attività possono riguardare: proposta di brevi video da guardare e analizzare attraverso documenti e approfondimenti legati ai filmati stessi, oppure materiali multimediali (come dispense in pdf, immagini, link a siti di interesse specifico, presentazioni, …), oppure richiesta di produzione di materiali a cura dello studente (presentazioni, sintesi, rielaborazioni, mappe, registrazioni di clip audio – podcast, …), oppure esercitazioni e verifiche formative.

Con tali attività si “compensa” anche il divario tra il numero di ore che gli alunni avrebbero seguito in presenza e quello ridotto seguito a distanza.

Giuseppe Scaglione